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La leggenda racconta che i pastori abruzzesi erano pronti a lasciare Scanno per condurre le greggi in terre più calde. Ogni pastore aveva la bisaccia colma di panetti, dolci a base di mandorle, miele e farro. Si narra che un grosso orso li aggredì divorando tutti i Panelli. Da allora, quel dolce squisito, fu chiamato Pan dell’Orso. E’ un dolce Abruzzese molto simile al parrozzo ma con l’aggiunta di miele e burro, molto buono e delicato, adatto alle festività.

.Ingredienti per un dolce

  • stampo per zuccotto da 20cm:
  • N.6 uova medie (320-360 grammi totali)
  • farina di mandorle 150 grammi
  • 90 grammi di farina debole
  • 90 grammi di fecola di patate
  • 160 grammi di burro
  • pizzico di sale
  • aromi mandarla amara, arancio,limone
  • 25 grammi di miele d’acacia
  • 180 grammi di zucchero

Procedimento:

Montare i tuorli con lo zucchero, versarci le due farine, la fecola, il miele, il burro sciolto e gli aromi. Montare gli albumi a neve con il pizzico di sale e versarli sul composto cercando di non farlo smontare. Imburrare e infarinare lo stampo e cuocere a 180° per 1 ora.

Il giorno dopo si può procedere a glassarlo con cioccolata fondente sciolta a bagnomaria.

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I muffin sono dei dolcetti tradizionali americani ed inglesi dalla classica forma a tortina.Deliziosi e facili da fare, sono ottimi per ogni occasione, sopratutto per la merenda dei bambini.

Una volta sfornati, vanno fatti riposare per qualche minuto e vanno mangiati tiepidi o freddi.

Si possono conservare nel congelatore

Ingredienti

  • 100 g di farina 00 per dolci
  • 100 g di farina integrale
  • 1 pizzico di sale
  • 60 g di zucchero di canna
  • 100 gr di nocciole sminuzzate finemente
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato di soda
  • buccia di una arancia grattugiata 
  • 170 ml di yogurt 
  • 1 uovo, leggermente sbattuto
  • 50 g di margarina
  • 1 cucchiaino di vaniglia o vanillina
  • cacao in polvere 

Procedimento

Mescolare lo yogurt, l’uovo, il burro e la vaniglia bene assieme, poi mescolate tutti gli ingredienti secchi inserendoli nell’impasto velocemente ma molto delicatamente

Versate l’impasto a cucchiaiate negli stampini da muffin riempiendoli per ¾.

Infornate a 180° C per circa 30-40 minuti, o fino a che i muffin non appaiano cresciuti e dorati.

Per essere certi che siano cotti, usate il classico sistema dello stecchino, non sbaglia mai!.

Sfornateli e dopo 10 minuti tirateli fuori dallo stampo.

Sono migliori tiepidi.

Prima di servirli, decorateli con del cacao in polvere o con della crema al cioccolato.

 

L’ Aranzata o Aranzada non è altro che scorza d’arancia candita nel miele e mescolata a scaglie di mandorle tostate.

Nella ricetta non ci sono dosi precise perché – come tutti i dolcetti della tradizione – si procede ad occhio

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  • Scorza di arance non trattate (con 4 arance si riempiono circa 6 pirottini)
  • Miele (d’acacia, fiori d’arancio, o millefiori)
  • Mandorle

 

Come si fa

 

  1. Sbucciare le arance in modo da non rovinare la scorza.
  2. Con un coltellino affilato tagliare la scorza a julienne (la scorza cosi preparata si può utilizzare subito o seccare e conservare in barattoli di vetro).
  3. Mettere le scorzette d’arancia in un pentolino con abbondante acqua fredda e portare ad ebollizione
  4. togliere dal fuoco e scolarle.
  5. Ripetere l’operazione (sempre partendo da acqua fresca) per 3 o 4 volte in modo da eliminare tutto l’amaro.
  6. Strizzare bene le scorzette e metterle ad asciugare su un panno pulito
  7. Prendere un bicchiere e pressarvi dentro le scorze d’arancia e segnarsi il livello a cui arrivano.
  8. Calcolare lo stesso volume di miele e metterlo a scaldare in un pentolino,
  9. aggiungere la scorzette d’arancia e far cuocere a fuoco dolce fin quando la scorza non ha assorbito tutto il miele,
  10. rimestando spesso e facendo attenzione a non farlo bruciare o caramellare.
  11. Nel frattempo spellare e tostare le mandorle
  12. tagliarle a scagliette
  13. A fine cottura mescolare le mandorle alla scorza d’arancia e suddividerla in mucchietti dentro dei pirottini di carta come da figura

 

 

 

 

Il panforte deriva dal panpepato, un dolce tipico del ‘300 profumato da una miscela di spezie orientali, con mandorle e canditi.

Fu creato in onore della regina Margherita in visita alla città di Siena.


  • 350 gr di mandorle intere
  • 350 gr di nocciole
  • 150 gr di farina
  • 450 gr di zucchero semolato
  • 450 gr di miele
  • 450 gr di popone candito
  • 500 gr di arancia candita
  • 350 gr di cedro candito
  • Un misto di spezie in polvere: noce moscata, cannella, chiodi di garofano, zenzero, coriandolo
  • 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
  • Ostie
  • Zucchero a velo

 

  1. In una pentola di rame far bollire il miele mescolato con lo zucchero.
  2. Quando il miele comincia a bollire, calcolate 5 minuti di cottura.
  3. Togliete dal fuoco e versate i canditi tagliati a pezzettini piccoli, mescolate e aggiungete la farina, la vaniglia e le spezie, amalgamando bene.
  4. A questo punto si aggiungono le mandorle e le nocciole intere, si mescola ancora e si versa in uno stampo foderato di ostie.
  5. Si inforna per circa 30 minuti a 180°C. Si serve freddo, spolverato con lo zucchero a velo.

La “Zonglada” è un dolce il cui nome pare sia derivato da “zonchiada”, cioè giuncata, latte rappreso.
La sua storia è molto antica, risalendo al Medioevo. Questo dolce in quell’epoca era molto diffuso a Treviso, dove ancor oggi lo si può trovare, sia pure in versione modificata (in genere alla ricotta si sostituisce il latte e semolino al fine di favorirne una più durevole conservazione) e anche più ricca ed elaborata. Infatti nella Zonglada moderna vi sono in più mandorle, fichi secchi, pinoli, aranci canditi e gherigli di noce

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Per la pasta frolla:

3 etti di farina e uno di zucchero, un uovo, 120 grammi di strutto (o margarina) cannella, sale

Per il ripieno:

mezzo chilo di ricotta, mezz’etto ciascuno di uvetta sultanina e di cedro candito a cubettini, un cucchiaino di cannella, un bicchierino di rum, la scorza di un limone o di un’arancia, del burro fuso (circa 40 grammi)

Come si fa:
Preparate la sfoglia mettendo la farina a fontana e incorporarvi l’uovo, lo strutto o la margarina, la cannella e un pizzico di sale. Lavorare bene fino ad avere un impasto compatto e liscio. Lo si dividerà in due parti disuguali, la maggiore da stendere per foderare la tortiera e la minore per preparare delle strisce a mo’ di quelle per la crostata.
Ora prepariamo l’impasto del ripieno: sbattete lo zucchero con i tuorli delle uova e il rum, indi aggiungervi gli albumi montati a neve e la ricotta. Mescolare delicatamente e poi incorporare gli altri ingredienti (uvetta, cedro e cannella nella versione semplice gli stessi più quelli sopra riportati nella versione più elaborata, avendo cura che il dosaggio risulti regolare).
Prendete una tortiera ben imburrata e stendetevi la sfoglia di pasta frolla, quindi versare l’impasto del ripieno e coprirlo con le listerelle di sfoglia già preparate.
Infornate per circa mezz’ora a 150 gradi.